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Chiesa di San Nicola di Bari
 
 

Sorta secondo la tradizione nel V secolo su un precedente tempio pagano dedicato a Giove, come tutte le chiese guardiesi ha subito nei secoli numerosi rimaneggiamenti, dettati da esigenze di gusto e da necessità contingenti.

L’esterno è realizzato in muratura di pietrame irregolare misto con intonaco sulla facciata, mentre la struttura della tozza torre campanaria è a pianta quadrata.

Presenta due portali cinquecenteschi di cui il principale è incorniciato da semicolonne corinzie e una ricca decorazione degli stipiti, mentre quello laterale è meno imponente ma dalla decorazione più gradevole dovuta ad apporti locali che risentono ancora del gusto medievale, come i tralci di vite che corrono lungo l’archivolto conferendo maggiore vivacità all’insieme.

L’interno di San Nicola è il risultato della ricostruzione resasi necessaria dopo il rovinoso terremoto del 1706. Lo spazio dell’unica navata è dilatato e movimentato dagli altari laterali, dalla cornice e dal fregio che corrono lungo l’intero perimetro dell’aula, dagli stucchi che decorano le pareti, l’ampia volta e il catino absidale.

Dappertutto angeli, puttini, medaglioni, ricchi capitelli creano l’effetto ridondante cui miravano gli artisti del tardo barocco. Domina l’altare maggiore costituito da due coppie di colonne con capitelli corinzi e sono conservate diverse tele di pittori guardiesi dell’ ‘800 e del ‘900 come Nicola Ranieri e Francesco Maria De Benedictis.